Il Mattino - 12/11/2005
 
AMBIENTE
«Il Matese ostaggio del cemento»
Il Wwf: edificio di tre piani a ridosso del lago. L’ente Parco: non c’entriamo


Piedimonte Matese. Un edificio di tre piani in cemento armato, a due passi dalle rive del lago Matese, in piena area protetta, quella, appunto, dell’omonimo parco regionale. Un «pugno nell’occhio» secondo i vertici provinciali e regionali del Wwf, che hanno inviato alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere un esposto-denuncia contro la costruzione del presunto ecomostro. Un’area di interesse paesaggistico, habitat naturale di svariate specie animali e vegetali acquatiche, uno dei punti di forza dell’intero parco regionale, dove si concentrano diverse aziende agrituristiche: proprio dal cantiere aperto durante i mesi estivi, infatti, dovrebbe venir fuori entro la prossima estate, stando alle previsioni del progetto, un residence destinato a potenziare la capacità ricettiva dell’area. «Anche il Wwf - spiegano i responsabili della sezione di Caserta - auspica l’incremento delle iniziative per la diffusione di attività ricettive, ma in contesti che non danneggino il territorio e le forme di vita. Siamo in presenza dell’ennesimo gesto scellerato compiuto ai danni di un territorio di estremo pregio ambientale». Eppure, all’ente Parco la pratica relativa all’istruttoria necessaria a dare il via libera alla costruzione, pare non sia mai giunta. «Non sappiamo - spiega Roberta Cotugno, consulente esterno dell’ente - se la costruzione sia conforme o meno alle indicazioni del piano territoriale paesistico, né ci è giunto il parere della Sovrintendenza per quanto attiene alle competenze in materia paesaggistico-ambientale». La presidenza dell’ente tiene peraltro a sottolineare che la questione riguarda la gestione precedente e non quella di cui è responsabile da pochi mesi Giuseppe Scialla. Resta il fatto che, in settimana, gli uomini del Corpo forestale hanno chiesto proprio all’ente Parco delucidazioni in merito all’iter procedurale necessario per l’ok definitivo ai lavori. «Ufficialmente - aggiunge Cotugno - l’ente Parco non ha mai acquisito al protocollo l’istruttoria relativa al progetto, per cui abbiamo avviato una serie di ricerche per capire se la pratica è stata inviata direttamente in Regione, al fine di ottenere il rilascio del nulla osta previsto dalle normative in materia». Ma il Wwf, nell’esposto inviato alla Procura, è drastico: «Il rilascio di qualsiasi autorizzazione richiede la preventiva valutazione di incidenza relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche. L’edificio inoltre sta sorgendo a una distanza inferiore a 300 metri dalla riva del lago e, pertanto, in area sottoposta a tutela paesaggistico-ambientale. Basta pensare che la zona era frequentata, almeno prima dell’avvio del cantiere, dall’aquila reale e dal lanario». gi.dn.