Rifiuti, la rabbia dei sindaci
di Raffaele Sardo
Non ci stanno ad
andare a casa i sindaci dei tre comuni casertani rimossi dal ministro
dell´Interno per "gravi e reiterate inadempienze nel settore della
gestione dei rifiuti". Michele Farina (Maddaloni), Cipriano Cristiano
(Casal di Principe) e Francesco Nuzzo (Castel Volturno) definiscono
«sconcertante» la decisione con cui Roberto Maroni, proprio l´ultimo
giorno dell´anno, ha decapitato le rispettive amministrazioni comunali.
Il provvedimento di rimozione dei sindaci era stato proposto dal
sottosegretario all´emergenza rifiuti in Campania, Guido Bertolaso,
nelle settimane scorse e comprendeva un elenco di ben nove comuni
(Maddaloni, Castel Volturno, Casal di Principe, Trentola Ducenta,
Aversa, Nola, Giugliano, Casaluce e San Marcellino). Alla fine la scure
di Maroni è arrivata solo per tre di essi. In ogni comune resterà in
carica il vicesindaco per l´ordinaria amministrazione, fino alle
amministrative di marzo.
Nuzzo, a Castel Volturno, si era già dimesso il 18 dicembre scorso,
proprio in polemica con il provvedimento proposto da Bertolaso. Ora
punta il dito e accusa: «Si vogliono scaricare sui Comuni le
responsabilità di altri. Dal governo non mi aspettavo un premio per
questa comunità, ma semplicemente un atto di rispetto che non c´è stato.
Non starò qui a contestare i singoli passi del provvedimento -
sottolinea l´ex sindaco del Comune domiziano - ma ritengo del tutto
ingiusto che, dopo aver rischiato la vita per combattere la camorra, il
malaffare e la violenza cieca per affermare la legalità, venga negata la
correttezza del mio comportamento sotto l´aspetto etico e giuridico, sia
pure con specifico riguardo al settore dei rifiuti. Tale questione,
nella nostra città, è una bomba esplosiva, intorno alla quale gravitano
interessi illeciti, che ho contrastato senza paura».
Cipriano, a Casal di Principe, è molto amareggiato: «La cosa più
difficile? È quella di spiegare ai miei concittadini perché è stato
deciso questo scioglimento. Proprio ora che i casalesi avevano
cominciato ad avere più fiducia nello Stato. Credo anche che abbiano
approfittato di una situazione di debolezza dei nostri rappresentanti
istituzionali. Non sfugge a nessuno che l´onorevole Nicola Cosentino in
questa fase si sta difendendo nelle sedi giudiziarie e non ha potuto
seguire appieno le nostre vicende. Dovevano sciogliere qualche comune?
Così tra Casale di Principe e Giugliano è stata sacrificata la mia
città. Ricorrerò al Tar e nel frattempo il vicesindaco, Francesco
Schiavone, che reggerà le sorti del Comune fino alla scadenza
elettorale, mi vuole come consulente. Il mio partito, invece, mi ha già
proposto una candidatura alla Regione».
Michele Farina, l´ex sindaco di Maddaloni, non è da meno: «Ho già
disposto tutti gli atti per il ricorso al Tar. Mi auguro che il
Tribunale amministrativo regionale mi dia la possibilità di essere
giudicato per il mio operato dagli elettori e non da un dispositivo
creato da un uomo poco attento alle problematiche territoriali».
Intanto oggi pomeriggio alle 16,30 nella sede del Pd di Maddaloni si
terrà un incontro a sostegno dell´ex sindaco Farina. Prevista la
partecipazione, tra gli altri, dei parlamentari del Pd, Pina Picierno e
Stefano Graziano, dei consiglieri regionali e dei sindaci di altri
comuni di Terra di lavoro. Sulla vicenda sono intervenuti anche Il
presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo, («Si tratta di una
misura tardiva e inutile, quasi una vendetta postuma»), e il
presidente casertano del Wwf, Lello Lauria: «Lo scioglimento di questi
tre comuni può essere un monito per le altre amministrazioni».
Il ministro Maroni ha intanto interessato i prefetti competenti affinché
da gennaio diano vita ad un monitoraggio nei confronti di altri comuni
della Campania già sotto osservazione per inadempienze nella gestione
dei rifiuti.
(02 gennaio 2010)